Messaggio del l° gennaio 1988
Messaggio del 10 gennaio 1988
Messaggio del 30 gennaio 1988
Messaggio del 4 febbraio 1988
Messaggio del 5 giugno 1988
Messaggio del 24 luglio 1988
Messaggio del 27 luglio 1988
Messaggio del 29 luglio 1988
Messaggio del 6 novembre 1988
Messaggio dellĄŻ8 dicembre 1988
Messaggio del l° gennaio 1988
la Vergine invita, a pregare
per lĄŻunione delle Corea
(La
Vergine piange lacrime di sangue. Le esce sangue dal naso). La Vergine dice: "Mentre
tutte le nazioni del mondo cercano di mettersi dĄŻaccordo per conservare la
pace, voi invece siete sempre divisi, incapaci di amarvi fra di voi, voi che
siete fratelli di una stessa razza, figli dello stesso Dio. Piccola mia, faccio
appello a te, che ti consideri la più piccola. Prega perché tutto il mondo si
metta dĄŻaccordo. Prega e faĄŻ atti di penitenza; prega e faĄŻ sacrifici. Fai
sapere a tutti i preti che bisogna recitare con fervore il rosario perché ci
sia 1ĄŻunione nel paese. Di loro di non lasciarsi vincere dalla collera, ma di
ricordare sempre le parole del Signore sulla croce. Di loro di riparare ai
peccati degli altri, peccati che commettono senza nemmeno più rendersene conto.
Ma a tempo debito, si convertiranno. Era tremendo il castigo che 1ĄŻeterno Padre
voleva infliggere alla nazione durante il conflitto violento e tanto doloroso
dellĄŻanno scorso. Ma i sacrifici e le penitenze che le piccole anime offrono
insieme a me hanno avuto potere presso Dio. Tuttavia é necessario un numero
ancora maggiore di mortificazioni. Oggi vi riunisco tutti sotto il mio manto.
Fallo sapere a tutti, tu che conosci le sofferenze che sopporto pazientemente
perché i miei cari figli possano ricevere la luce del mio sacro Cuore, e perché
le mie lacrime, e le mie lacrime di sangue, non siano sparse invano. Il rosario,
come vi ho già detto altre volte, soggioga i demoni. Di a tutti i fedeli di
recitare ancora un rosario in più. Se voi recitate un maggior numero di rosari,
offrendoli per 1ĄŻunione della nazione, la Corea potrà sfuggire alla crisi". (La Vergine piangerà dal 1°
gennaio al 7 febbraio 1988).
Messaggio del 10 gennaio 1988
Visione della "Scala checonduce al Celo"
La
Vergine dice:
"Figlia mia, dimentica la tua debolezza e tieni sempre presente il mio
amore, poiché il mio amore é un appoggio per la tua debolezza. Sii umile e
offri tutto quello che hai; ama ciò che è piccolo, e per prima cosa vuota il
tuo cuore. Soltanto allora potrò agire dentro di te. Donami tutto, finanche le
sofferenze che stai patendo adesso. In questo mondo ci sono sempre tentazioni
da vincere. Nemmeno le anime sante ne sono esenti.
Figlia mia! Tu sai, non è vero, che io metto alla
prova con molte sofferenze i figli che mi amano! Tu adesso stai provando le
doglie del parto. Desidero che molte mie figlie le provino. E invece, tutti mi
fanno soffrire. Non é forse dopo le doglie del parto, che stai provando adesso,
che avverrà una nascita? Il tuo parto avverrà necessariamente attraverso la
sofferenza, ma spero che la sopporterai con coraggio, pensando alla ricompensa
che ti ho preparato per aver salvato molte anime. Devi renderti conto che tutto
si purifica nellĄŻamore, proprio come lĄŻoro si purifica nel crogiolo.
Mia piccola anima! Per quanto numerosi siano i meriti
che avete accumulato, cadranno nel nulla, 1ĄŻuno dopo 1ĄŻaltro, se trascurate le piccole
cose, se siete maldicenti e criticate gli altri. Siate lenti nellĄŻaprir bocca e
controllate con prudenza la vostra lingua. Acquisterai molto merito, se
passerai sotto silenzio i difetti altrui, mentre ti verrebbe voglia di
giudicarli. Sii sempre più santa nelle tue parole e nella tua condotta.
Oh figlia mia! Come sei impaziente! Lo sono anchĄŻio!
Il mio Cuore prova un dolore immenso nel vedere che i miei diletti figli, che
dovrebbero elevarsi sempre più nel mio amore, tentano invece di innalzarsi più
in alto degli altri. Si invidiano reciprocamente e le loro anime
sĄŻindeboliscono, poiché dubitano della mia misericordia. Figlia mia, pratica
1ĄŻumilta. Questa é la cosa che mi rende più felice. Non cercare mai
dĄŻinnalzarti. Le vostre piccole mortificazioni, i vostri piccoli atti di bontà,
i vostri piccoli sacrifici e le vostre piccole penitenze diventano un balsamo
per le mie ferite.
Figlia mia, riversa più amore sui miei figli che
lavorano con te. Mentre essi tentano di innalzarsi gli uni al di sopra degli
altri, i demoni dellĄŻorgoglio, dellĄŻinvidia, della gelosia stanno in agguato.
Tu dovrai riversare il tuo amore su di loro con i tuoi sacrifici. Di fronte
allĄŻamore, qualsiasi demonio é domato. Unitevi, unitevi con il legame
dellĄŻamore reciproco. CĄŻé una cosa che voglio mostrarti. Conoscerai cosi qual é
la mia volontà".
(La
Vergine fece vedere a Julia la scena seguente: in cima ad
unĄŻalta montagna cĄŻera una scalinata formata da 14 gradini, Vicino ad essa
cĄŻera anche un albero. Ogni volta che acquistavamo dei meriti, dalle nostre
buone azioni si formava un frutto. Se, invece, con le parole o con gli atti
giudicavamo male gli altri e commettevamo dei peccati, i frutti dei meriti
acquisiti cadevano. La Vergine
mi ha fatto vedere che molti frutti si formano quando facciamo penitenza; e
quando ci sacrifichiamo per gli altri, la luce scende su di essi, e i frutti
dei nostri meriti si formano. Il cammino per arrivare fino ai piedi della
scalinata era scabroso.
CĄŻera chi scivolava e cadeva a metà costa, cĄŻera chi
girava in tondo, invece di proseguire verso lĄŻalto. Mentre ascoltavo la Vergine, tremavo nel
vedere quanta gente precipitava. Al di sopra del 14° gradino ce nĄŻera un altro:
il 15°. Su di esso era il regno dei cieli: cĄŻera il buon Dio. E insieme a lui,
Gesù, la Vergine,
San Giuseppe, tutti i santi e tutti gli angeli osservavano le nostre azioni.
Colui che muore dopo essere riuscito a salire anche soltanto sul primo gradino,
passerà dal purgatorio. Per colui che sale tutti i 14 gradini, il cielo é
vicino). La Vergine
dice: "Figlia mia, hai visto?... Chiunque può arrivare fino a mezza costa,
ma è difficile salire i quattordici gradini della scalinata (il calvario di
Gesù). Di a tutti di comportarsi in modo da non perdere almeno quel merito che
hanno accumulato con tanta fatica. Arrivederci...".
Messaggio del 30 gennaio 1988
Pregare per la Corea
La
Vergine dice: "I
doveri di stato non sono uguali per tutti; ecco perché a ciascuno é stato
affidato un compito diverso. Non respingete le croci che vi vengono date. Io
faro fondere le vostre scorie nellĄŻalto forno del mio amore per purificarvi.
Figli miei, unitevi. Bisogna che molti miei figli si uniscano e si amino fra di
loro; ma per quanto Dio si prodighi a dare il suo amore, non viene accolto; e
per questo motivo, Dio stesso é impotente. Voi siete chiamati ad essere
apostoli del mio sacro Cuore poiché mi avete accolta bene; dovete dunque
soccorrervi reciprocamente. Non piangete e non vi addolorate vedendo le mie
sofferenze, ma annunciate a tutto il mondo le sofferenze di Gesù.
Ci sono preti e religiosi che peccano contro la
castità e non sono fedeli nellĄŻadempiere bene la loro missione. Questi peccati
sono come frecce che feriscono Gesù, sono corone di spine che lo torturano, e
nessuno dei suoi figli terge il suo sangue. Bisogna che i messaggi del mio
sacro Cuore vengano diffusi al più presto. Benché il mio Cuore sia straziato e
la mia gola bruci, non sono molti i figli che mi dissetano. Unite le vostre
forze. Chi ci copre, mio figlio Gesù e me, quando tremiamo di freddo? Chi mi da
da bere quando ho sete? Mentre io mi sento strappare le viscere per colpa degli
aborti, quanti ne avete impediti?... Pregate e fate continuamente sacrifici per
i preti. Fate penitenza per loro, affinché non siano tentati dai demoni.
Il mio cuore é addolorato anche nel vedere i religiosi
recitare 1ĄŻufficio divino meccanicamente e senza devozione. Amare sinceramente
me e il prossimo vuol dire amare mio figlio Gesù. Solo questo amore sincero può
placare la giusta ira di Dio. Solo quando i messaggi che vi do saranno
annunciati e messi in pratica nel mondo intero, la giusta collera del Padre
sarà placata e lo spaventoso castigo meritato sarà evitato. Figli miei diletti,
vi ho chiamati perché vi amo, e veglierò su di voi fino a quando verrete a me.
Seguitemi restando fra le mie braccia e tenendovi saldamente a me. Quando vi
sacrificherete e farete penitenza, quando mi offrirete con gioia qualche povera
anima, allora io vi assisterò sarò con voi nella vostra lotta contro Satana e
lo spirito del mondo; io vi aiuterò. Poiché vi ho chiamati ad essere apostoli
del mio sacro Cuore, i demoni si accaniranno nel tentarvi. Tenetevi stretti
alla mia mano per non soccombere alle tentazioni.
Questo paese (la Corea del Sud) é sullĄŻorlo della disgregazione
per colpa di coloro che si odiano e provano invidia e gelosia lĄŻuno per
1ĄŻaltro. I vostri sacrifici sono necessari per conservare lĄŻunità. Dovete
dunque lavorare tenendovi per mano. Voi che siete fratelli di uno stesso Paese
non litigate per invidia o per ambizione, ma siate uniti nellĄŻamore. Ogni volta
che commettete peccati, il mio sacro Cuore ne viene lacerato e sanguina
inutilmente. Pregate e recitate il rosario per la conversione dei peccatori e
per la pace del vostro paese e del mondo intero. Come vi ho già detto, questo
paese sarà liberato dalla sua crisi se reciterete di più il rosario. Questo
paese supererà le sue discordie interne se vi unirete, dando il buon esempio
perché tutti facciano come voi.
Io vengo a voi perché amo la Corea, perché 1ĄŻamo molto.
Se vi unite e vi amate fra di voi, potrete vincere tutte le tentazioni.
Tenetevi per mano, tenetevi tutti per mano così come io vi tengo per mano. Se
rifiuterete di unirvi nellĄŻamore, verserò lacrime di sangue e soffrirò ancora
di più. Fatemi lĄŻelemosina, fate 1ĄŻelemosina alla mendicante del cielo.
Rallegratevi al pensiero che vivrete nel mio sacro Cuore. Dedicatevi alle cose
del cielo, sperate le cose del cielo, spogliatevi del vostro amor proprio.
Inoltratevi sul la via dellĄŻabbandono del proprio "io", percorrete,
quali piccole anime, il cammino dellĄŻamore, per tornare nel mio seno e divenire
miei consolatori".
La
Vergine dice a Julia,
che soffre pene indicibili: "figlia mia diletta, devi patire delle
sofferenze. Non ho versato invano le mie lacrime. Ti ho chiamata perché tu
soffrissi per la salvezza dellĄŻumanità, benché tu sia debole e povera. Che
dovrò fare se tu ti affliggi? Non ti affliggere, dunque. Da molto tempo, ormai,
ti ho allenata, facendoti passare attraverso il fuoco della giustizia e le sofferenze.
Tu hai detto che Dio P crudele, e hai ragione. Tutto quello che ti é stato
donato, si, tutto quello che ti é stato donato é questo:
·
la
croce, strumento orrendo di tortura...
·
il
cuore di ghiaccio e trafitto dalla lancia...
·
dolori
atroci che fanno torcere le tue membra e schiacciano il tuo cuore...
·
il
tuo cuore paralizzato da innumerevoli frecce...
·
il
tuo corpo flagellato che non riesce più a tenersi ritto...
·
la
tua gola che brucia a tal punto che non puoi inghiottire la saliva...
·
la
testa che ti sanguina, schiacciata dalle spine.
Ma io ti dico ancora una volta che, grazie alle tue
sofferenze, i ciechi di spirito vedranno la luce, coloro che sono legati al
mondo ne verranno sciolti, molte anime affondate nelle tenebre ritorneranno nel
mio seno immacolato. E non affliggerti nemmeno a causa dei nostri avversari.
Coloro che avranno orecchie intenderanno, coloro che hanno occhi vedranno. Chi
accoglie e mette in pratica i messaggi che io mando, accoglie me, La sua anima
si trasformerà. Vedrà il trionfo del mio Cuore Immacolato. Oh figlia mia! Sii
dunque felice di soffrire. Donami tutte le tue sofferenze, anche le più
piccole. Per quanto pesanti siano i fardelli della penitenza, io sarò con te
che sali per amore il calvario insieme a Gesù. Arrivederci".
Messaggio del 4 febbraio 1988
Julia patisce le sofferenze dellacrocifissione
Testo integrale della 1ettera che Julia mandò nel
marzo 1988 a
padre Raymond Spies. Aveva già inviato un primo testo che, su sua richiesta, le
fu restituito. Julia lo revisionò, correggendolo in alcuni punti. Infatti,
aveva fatto la prima stesura in un momento in cui era in preda a grandi
sofferenze fisiche. Julia scrive:
"Padre Pha, che doveva incontrarsi (appunto quel
giovedì 4 febbraio) con 1ĄŻArcivescovo di Kwangju, é passato prima da Naju e vi
ha celebrato una Messa. La sera del 3 febbraio, verso le ore 21,00, la Vergine lasciò il suo
posto abituale e si spostò in avanti (verso il lato sinistro della nicchia),
rimanendo quindi girata verso la porta.(Fu in questa posizione che padre Spies
e Dina trovarono la Vergine,
quando entrarono nella sala - cappella; la sala era vuota. Per almeno dieci
minuti essi poterono osservare tranquillamente le lacrime che colavano senza
sosta.
Padre Spies cominciò a celebrare la Messa verso le 10,50. Padre
Pha, mentre indossava i paramenti sacerdotali per celebrare la Messa, si ricordò che la Vergine era rivolta verso
la porta. E penso: "Chissà se la Vergine desidera restare in quella posizione?
Penso di no; vorrà essere rivolta verso suo Figlio, presente nel ss.mo
Sacramento nel corso della Messa. Devo metterla sullĄŻaltare, in centro, in
avanti, rivolta verso i fedeli? No, poiché volterebbe le spalle a suo Figlio e,
inoltre, quel posto é riservato al crocifisso che vi é poggiato. Debbo rimetterLa
io stesso al suo posto? No, non sarebbe né cortese né gentile verso la Vergine, dato che, se lo
vuole, può tornare da sola al suo posto abituale, allo stesso modo in cui si é
spostata in avanti. E, inoltre, sono presenti i responsabili abituali, cioè Julia
e Pak Lubino: e a loro che spetta decidere" (Padre Spies mi ha riferito
più tardi queste riflessioni che aveva fatto allĄŻinizio della Messa).
A questo punto, il padre decise di cominciare la
celebrazione é allora che la
Vergine diede la sua risposta per mezzo mio, servendosi
proprio di me, così poco dotata. "Padre Spies domandò in seguito a Julia
come aveva ricevuto questĄŻordine. Julia gli spiego che una voce interiore,
forte e chiara, le aveva dettato le parole da dire. Infatti Julia si alzo e,
quando il padre arrivo a11ĄŻaltare, gli disse ad alta voce: "Padre, la Vergine le chiede di
rimetterla al suo posto". Padre Spies, impedito dalla sua vista difettosa,
dai ceri posti davanti alla statua, e dal centrino che si era spostato con la
statua, prego Julia e Pak Lubino di aiutarlo. Si avvicinarono; Lubino spostò i
ceri accesi; contemporaneamente al padre, Julia tese le mani verso la statua.
Julia aveva spalancato le mani, che teneva chiuse sulle stimmate ricevute pochi
giorni prima, il 29 gennaio.
Lanciò un grido di dolore e disse al padre: "Non
posso aiutarvi: mi si sono riaperte le ferite e colano sangue". Padre
Spies rimise lui stesso a posto il centrino e la statua. La Vergine disse:
"Julia! Comunica questo messaggio a padre Pha: posso tornare da sola al
mio posto, ma desidero tornarci per mano del padre. DĄŻaltronde, non si tratta
tanto del mio posto come statua, quanto del mio posto di Madre della Chiesa.
Io, che dovrei essere onorata da tutti, mi vedo trattata con disprezzo; siamo
arrivati al punto che vengo buttata da parte, tutta sola; la gente mi solleva e
mi mette giù come le pare, senza riguardo, e mi volta le spalle. Il mio Cuore
ne soffre enormemente. Aiutami. Figlia mia, tu devi aiutarmi con sacrifici
accompagnati da sofferenze".
Julia: "Si, Madre! Farò la vostra volontà".
Julia scrive: "Quando il padre diede la benedizione alla fine della Messa,
io caddi ed entrai in estasi. (Julia entrò in estasi verso le 11,40.Padre
Spies, nellĄŻimpartire la benedizione finale, 1ĄŻaveva vista accasciarsi lentamente.
In estasi e supina teneva le braccia stese ai lati del corpo, nella stessa
posizione di quelle della statua piangente. Alle 12,00 precise, Julia lanciò un
grido lacerante di atroce dolore. In un attimo, il suo corpo prese la forma di
Gesù in croce. Cominciarono le sofferenze della crocifissione. Fu atroce per
Julia, e fu atroce vederla e udire le sue grida. Padre Spies e tutte le persone
che avevano assistito alla Messa presero parte, con dolorosa pietà, pregando e
piangendo a dirotto, a quello spettacolo orrendo.
A un certo momento, Julia, che gridava di dolore, con
dignità ma in modo orribile a udirsi, subì tre forti scosse: tutto il corpo,
pur restando fisso nella stessa posizione, si sposto per tre volte verso il
basso, per una lunghezza totale di circa 50-60 cm. Era come se la croce
fosse stata conficcata a tre riprese in una buca preparata per accoglierla. La Vergine mi fece vedere
molti suoi figli che erano diretti verso 1ĄŻinferno perché non avevano amato.
"Guarda, figlia mia! Ho scelto con amore numerose anime, ma esse hanno
causato molto dolore a mio figlio Gesù per il loro fare irrispettoso e per
1ĄŻinsolenza con cui hanno tradito i miei messaggi, non tenendone conto e
preferendo sé stesse a lui. Ecco perché mio Figlio soffre ancora sulla croce:
perché queste anime continuano a flagellarlo, a disprezzarlo e ad oltraggiarlo.
Figlia mia! Oh povere anime peccatrici! Oh poveri
figli miei che vanno alla perdizione per colpa della loro ipocrisia. Mio Figlio
ha pagato un ben caro sacrificio perché si salvassero i suoi figli che vivono
nel peccato. Ma essi vivono nellĄŻindifferenza, senza provare la minima
riconoscenza per lui. Spero che tu offrirai ancora più generosamente le tue
sofferenze per compiere senza fallo la mia volontà, che é di salvare molte
anime.
Mi auguro anche che crediate fermamente che le vostre
numerose sofferenze vi accumulano in cielo numerose gioie. Dato che i miei
messaggi sono basati sullĄŻamore, le anime, chiunque siano, saranno colmate di
misericordia, se faranno penitenza, mettendoli in pratica. Figlia mia! Per ora
ricevo consolazione per merito di unĄŻanima piccola e semplice, quella di padre
Pha. Infatti, provo gioia nel vedere che mi offre con fervore il suo amore e la
sua fedeltà". (Julia nello scrivere "fedeltà" ha usato una
parola coreana molto difficile. Quando le é stata chiesta una spiegazione, ha
risposto che aveva scritto la parola cosi come lĄŻaveva sentita, ma che ne
ignorava il significato. Esistono termini più semplici per indicare la fedeltà,
la lealtà). "Figlioletta mia! Sei tu, figlia mia, quella che deve passare
attraverso la sofferenza. Vuoi partecipare alle sofferenze del Signore,
affinché tutte le anime possano tornargli in seno?".
Julia: "Si, Madre". La Vergine: "Ti prego di
patire tutte queste sofferenze per il Papa, i cardinali, tutti i vescovi e i
preti, e per la conversione dei peccatori". (Julia conclude la sua lettera
con queste parole): "Trovai, come delle bruciature, le sofferenze della
croce, quelle della corona di spine e quelle del sacro Cuore, sofferenze per
cui mi sembrava di essere trafitta da lance, da frecce, da coltelli affilati.
Soffrivo così da circa 25 minuti quando padre Pha, mosso a pietà, mi benedisse.
Subito dopo ho cessato di soffrire". (Dopo simili sofferenze, Julia era
rimasta completamente senza forze. Parecchie persone dovettero trasportarla.
Queste furono le terze sofferenze della croce. La quarta volta, accadde il 27
gennaio 1989 a
Naju, durante unĄŻestasi che durò dalle 10,50 alle 11,50. La quinta, dalle 5,00
alle 6,00 del mattino della domenica 29 gennaio; Julia ricevette le cinque
stimmate e sei ferite in fronte. La sesta, nello stesso luogo, a Mirinae, nel
convento delle suore del cuore di Maria dalle 15,00 precise alle 15,40. Padre
Spies vi assistette insieme a due preti coreani, ad alcuni religiosi e ad altra
gente: in tutto, circa 70 persone).
Messaggio del 5 giugno 1988
(Festa del Corpus Domini)
Messaggio di Gesù a Julia
Questo messaggio é il primo che sia stato dato a Julia
da Gesù. Dal diario di Julia."Da qualche giorno me ne stavo in camera mia,poiché avevo dolori cosi atroci che ero costretta a ricorrere allĄŻaiuto di altre persone per tutte le mie necessita e i miei
spostamenti. Ma oggi, visto che si trattava di una grande solennità, la festa
del Corpus Domini, non potevo restarmene cosi a letto. Pregai allora con ancor
maggiore fervore, dato che soffrivo tanto, nella speranza che Dio avrebbe
lavato la mia anima dalle macchie, per fare di me uno strumento che non fosse
indegno. Poi, con molta pena e sostenuta da altre persone, mi recai in chiesa
per partecipare al sacrificio della Messa e incontrare Gesù. Avevo molta
difficoltà a restare seduta, ma ci riuscii grazie allĄŻaiuto di Marta, di
Filippo e di Marco, che mi sorreggevano. Però, senza 1ĄŻamore di Gesù, non avrei
potuto assolutamente sopportare i dolori che mi torturavano. Quindi glieli
offrivo piangendo: "Oh Gesù mio! Molti vostri figli vi desiderano
ardentemente, ma non vi incontrano perché non vi conoscono bene. (Julia parla
con conoscenza di causa, visto che era stato il caso suo e di suo marito).
Accendete in loro il fuoco del vostro amore. Vi offrirò i miei dolori affinché
non riescano vani, benché io sia imperfetta. Aiutatemi, ve ne prego. Che in
ogni cosa sia fatta la vostra volontà e non la mia". Quando, dopo la
comunione, tornavo al mio posto sorretta da Filippo e Marco, dĄŻimprovviso
sentii che la mia bocca si riempiva e che emanava un forte odore di sangue
proveniente dal corpo santo e dal preziosissimo sangue (dallĄŻostia).
Allo stesso tempo, mi sentii come sollevare in ariacon una tale vertigine che ebbi 1ĄŻimpressione di essermi accasciata a terra. In
quello stesso momento, sentii una voce forte, quella di Gesù, provenire dal
tabernacolo: "Guarda il mio volto". Rimasi stupefatta e guardai verso
il punto da cui veniva la voce. LĄŻaspetto di Gesù destava pietà e il sangue
colava in maniera orribile a vedersi. Non cadeva per terra, ma si raccoglieva
in un bel calice e in una bella patena, per diventare il corpo santo e il
preziosissimo sangue, e arrivare fino a noi per mano dei sacerdoti. Vicino a
lui stavala Vergine,
nostra mediatrice. Gesù disse: "Per salvare lĄŻintera umanità, sono ancora
adesso inchiodato alla croce e verso il mio sangue per voi. Questo sangue
dĄŻamore non é stato versato invano. Sono un donatore di sangue per lavare le
vostre sordide sozzure. Mi affligge tanto vedere che le anime mi ricevono nel
loro cuore per abitudine e con una totale mancanza di sensibilità, mentre il
mio preziosissimo sangue é un rimedio molto efficace che, per mano dei preti,
apre gli occhi delle anime malate e risveglia quelle che sono addormentate.
Desidero versare tutto il mio amore in tutte le anime
del mondo. Aiutale a partecipare al banchetto del paradiso. Mia madre Maria vi
ha raccomandato di confessarvi di frequente. Eppure la trasfusione del mio
sangue non avviene come io la desidero, perché molti miei figli si confessano
per pura formalità o vogliono addirittura ricevermi senza sottoporsi al
sacramento della penitenza. Ma il sacramento della penitenza, ricevuto per pura
formalità e senza pentimento, é per me un oltraggio assai più grave. Inoltre,
quando non siete in grado di ricevermi, pentitevi sinceramente, cosi che io
possa agire in voi attraverso i sacramenti. Vorrei riversare tutto il mio amore
su tutti i miei figli della terra, ma io ti faccio notare che un numero troppo
grande dei miei figli non può incontrarsi con me perché non si presenta loro
1ĄŻoccasione di potersi confessare.
Quei figli che non possono confessarsi per casi di
forza maggiore (cioè, motivi, ragioni, circostanze inevitabili, ineluttabili),
ma che si pentono con tutto il cuore e desiderano incontrarmi nella
riconciliazione, (Julia non ha scritto "Sacramento della
Riconciliazione", perché é un termine che non viene usato nella chiesa di
Corea per indicare la confessione), possono incontrarmi nella comunione, se mi
promettono di confessarsi. Se, però, non mantengono la loro promessa,
commettono un peccato assai più grave: un sacrilegio. Se, invece, mantengono
fedelmente la loro promessa, io ispirerò in loro un fuoco dĄŻamore più grande di
quello che avrebbero provato confessandosi secondo le formalità richieste. E
questo amore é appunto quello che mi ha fatto venire sulla terra, non per
chiamare i giusti, ma per chiamare i peccatori.
Io mi auguro che tutte le anime, senza alcuna
eccezione, mi appartengano. Ecco perché ho affidato questo compito a mia Madre
e glielo affido ancora. Quindi, seguire mia Madre é seguire me. A tutti i miei
figli, in tutto il mondo: Orsù, figli del mondo, venite tutti! Ancora oggi
divento una vittima sacrificale e vi attendo. Mettiamo in comune il nostro
amore, riuniti tutti insieme intorno alla mensa celeste. Se tornerete a me con
cuore aperto, non vi chiederò di rendermi conto del vostro passato, ma vi
donerò una coppa colma di benedizioni". (Ora, Gesù si rivolge unicamente a
Julia): "Oh mia piccola anima, te lo chiedo ancora una volta: prega per il
Papa, mio rappresentante, per tutti i cardinali, i vescovi e i preti, offri
incessantemente sempre più sacrifici e atti di penitenza affinché adempiano
fedelmente i loro compiti. Io li invito a seguirmi praticando il controllo di
se e la povertà. È a loro che ho già affidato tutto: i sacramenti che compiono,
sono io che li compio. Come potrebbero seguirmi se non avessero la padronanza
di sé? Perché possano assolvere sempre meglio i loro doveri e partecipare con
più amore alla mia opera di salvezza, io ti chiedo quindi di offrire ancora di
più le tue sofferenze con spirito di sacrificio.
I piccoli sacrifici, offerti allĄŻinsaputa degli altri,
diventeranno consolazioni per il mio Cuore e abbelliranno le grazie che
verranno riversate su tutti. Invio incessantemente il mio amore al Papa, mio
pontefice, a tutti i cardinali, ai vescovi, ai preti. Mia Madre li aiuterà a
far traboccare su tutte le anime questo mio amore. Appoggiati completamente a
mia Madre". Gesù mi diede la sua benedizione; feci il segno della croce.
Rinvenendo dallĄŻestasi, tornai in me; vidi allorché il parroco impartiva nello
stesso istante la stessa benedizione. Il mio corpo tornò alla normalità. I
cristiani presenti si rallegrarono a questa vista, pur trovando straordinario
il fenomeno".
Messaggio del 24 luglio 1988
La Vergine fa vedere a Julia il celo, il
purgatorio e lĄŻinferno
Julia : "Alle 21,00 sentii allĄŻimprovviso il mio corpo
perdere le sue forze e caddi. Fu Marco a portarmi sulla sua schiena, mentre
Jean-Vianney mi sosteneva. Fui cosi portata nella mia mansarda, mentre mi
agitavo a causa dei dolori troppo forti che provavo. Mi sembra che fu allora
che entrai in estasi. Io vidi il cielo, il purgatorio e 1ĄŻinferno. Quando si
parla di cose molto differenti fra loro si é soliti dire che esse differiscono
fra loro come il cielo e la terra. Era esattamente cosi. Che differenza! I figli
di Dio che erano salvi, si amavano 1ĄŻun 1ĄŻaltro con pace e gioia in un giardino
fiorito; i dannati invece bruciavano in grandi fiamme, pieni di rancore e di
odio.
Il "Celo" é il paradiso.
Per accogliere unĄŻanima che sale al cielo, una folla
innumerevole di angeli cantava in coro e la loro melodia riecheggiava in una
sintonia meravigliosa e solenne. Una folla immensa di santi e di sante le
porgevano parimenti il benvenuto. Gesù 1ĄŻattendeva con le braccia aperte e la Vergine le tendeva le
braccia per stringerla a se, ponendole sul capo una corona che lei stessa aveva
preparato. Anche Dio Padre lĄŻaccoglieva con la gioia negli occhi e sorridendo.
E San Giuseppe, felice di accoglierla, le andava incontro. In questo luogo
nessuna invidia, nessuna gelosia: tutti si amavano vicendevolmente. Luogo
traboccante di amore, di pace e di gioia. Luogo dove non si prova fame alcuna,
anche se non si mangia. Luogo dove si partecipa al banchetto celeste. In questo
luogo pure si danzava tenendosi mutuamente per mano. Gesù, in compagnia di sua
Madre, parlava con dolcezza e bontà a tutti i suoi figli. Questi numerosi
figli, di cui non si poteva contare il numero, venivano a stare presso la Vergine. Lei, con le
sue due mani, stendeva su di loro il lembo del vestito che prendeva la forma di
un immenso mantello. In questo luogo, ognuno era conciliante e rispettava
1ĄŻordine per non causare fastidio a nessuno: tutto era bello perché il sorriso
fioriva sui volti.
Il "Purgatorio": é il luogo in cui le anime vanno a
purificarsi.
Il purgatorio é il luogo dove lĄŻanima deve entrare in
mezzo alle fiamme che bruciano in maniera orribile. È qui che deve purificarsi
totalmente mediante le penitenze, che avrebbe dovuto fare in questo mondo e che
non ha fatto. Il purgatorio é lĄŻaltra riva dove devono andare le anime che sono
si morte in grazia di Dio, ma hanno ancora da fare penitenza per riparare ai
loro peccati e purificarsi. Una volta purificate, le anime salgono al cielo,
aiutate dalla Vergine e sostenute dagli angeli esse vi salgono più presto
quando noi preghiamo per loro in questo mondo. Quando noi offriamo i nostri
sacrifici e facciamo penitenza per loro, per la mediazione del Cristo, esse
possono essere liberate dalle loro sofferenze e salire così più presto al
cielo. Sara inutile rimpiangere di non avere ben sopportato le proprie
sofferenze sulla terra; sarà troppo tardi. È durante la nostra vita quaggiù che
noi dobbiamo continuamente offrire il nostro amore agli altri sacrificandoci
per essi.
LĄŻ"Inferno": é il luogo dove vanno le anime dannate.
Gli angeli le spingevano dopo aver loro legato le mani
dietro la schiena. In quel medesimo istante i demoni 1e afferravano
brutalmente. Si tratta della strada della dannazione da cui nessuno potrà mai,
in eterno, ritornare. È, lĄŻinferno, un mare di fiamme sommerso dallĄŻodio, dove
non serve più a niente manifestare rincrescimento e dibattersi contro il
dolore. Chi tenderà loro la mano? Nessuno! Essi si dibattono come coloro che,
sul punto dĄŻannegare, si afferrano anche a dei fili di paglia. Coloro che
cadono nellĄŻinferno camminano tra le fiamme sempre più ardenti, strappandosi i
capelli gli uni con gli altri, graffiandosi gli uni gli altri, combattendosi
fra loro per riuscire a prendere qualcosa da mangiare. Ma tutto il cibo cade
nelle fiamme per cui nessuno fra loro può mangiare. Gli occhi di tutti escono
dalle orbite, rendendoli simili a demoni orribili. Oh che figure orribili alla
vista!
La
Vergine disse:
"Figlia mia, hai visto? Sono io, vostra Madre, che sono il legame che
unisce il cielo e la terra. Gli errori hanno invaso il mondo intero. Nessuno
purtroppo vi presta attenzione, a parte quelli dei miei figli che ho scelto.
Per questo motivo, desidero far ascoltare la mia voce ai miei figli del mondo
intero, per tuo tramite. Per questo motivo ancora, io desidero far loro
conoscere la luce con cui il mio figlio Gesù li illumina, e parimenti il mio
amore per avvertirli al districarsi dai lacci delle tenebre, dove stanno
precipitando. Oh mia piccola figlia, felice di soffrire per me e per mio Figlio!
Il mio cuore soffre enormemente nel vedere che tanti dei miei figli che io
chiamo in cielo discendono nel purgatorio e nellĄŻinferno. Vi sono pure dei miei
figli sacerdoti, che io amavo come la pupilla dei miei occhi, che vi cadono.
Ecco perché é tramite la tua mediazione, mia povera e piccola figlia, che io
voglio salvarli.
LĄŻofferta che tu mi fai delle tue sofferenze,
sopportandole di buon grado, spalma balsamo sulle ferite che mi straziano (il
cuore)".
Julia: "Ma, Madre mia, io ho cosi poca forza! lo non
riesco, abitualmente, a sdebitarmi verso di voi dellĄŻamore materno che mi
testimoniate e talvolta stento a rinunciare completamente a me per voi.
Aiutatemi, ve ne prego. 0 Madre mia! Voi, nostro scudo, nostra consolatrice! Io
mi affido interamente a voi, io che sono cosi insignificante. Che la vostra
volontà sia fatta!". La
Vergine: "Anche in questo momento molte anime vanno
allĄŻinferno. Io voglio salvare le anime che percorrono la strada dellĄŻinferno,
mediante i tuoi sacrifici e le tue sofferenze. Vuoi tu unirti alle mie
sofferenze?".
Julia: "Oh si, Madre! Che gioia poter soffrire
con voi per la conversione di molte anime! Io ero cosi infelice, cosi
miserabile prima di conoscervi ed ora non faccio che ringraziare Iddio e voi
stessa per avermi concesso di partecipare ai vostri dolori, io che sono la
creatura più ordinaria di questo mondo". La Vergine: "VaĄŻ, figlia
mia cara! O figlia mia prediletta, che mi domandi tu stessa di darti delle
sofferenze! Ora tu soffrirai. Tuttavia, figlia mia, io subisco, io stessa,
delle sofferenze ben più grandi delle tue". Julia: "O Madre mia!
Fatemi subire tutte le vostre grandi sofferenze. Ma, é mai possibile che voi
subiate queste grandi sofferenze, voi nostra Madre cosi buona?". La Vergine: "Grazie alle
sofferenze che tu ed io subiamo, le anime di quelli dei miei figli che sono
caduti nellĄŻerrore possono essere salvate, lavale delle loro colpe mediante
questo stupendo miracolo che é il sangue prezioso che mio figlio Gesù
dona loro". Julia: "O Madre, io mi offro totalmente a voi
volentieri".
La
Vergine: "Figlia
mia! Tu sei mia figlia, colei che deve soffrire! QuandĄŻanche i tuoi sacrifici e
le tue sofferenze saranno penose da sopportare, non inquietarti perché io ti
terrò per mano. Tu sarai presso di me". Julia; "O Madre! Io sono cosi
sprovvista di qualità! Come potrò io aspirare a cose grandi? Se, percorrendo la
strada dellĄŻinferno, potessi ottenere che molte anime siano offerte a Dio,
volentieri io percorrerei questa strada. Io desidero offrirvi numerose
sofferenze con amore e gioia, per accontentare la vostra attesa materna, che
non aspira che a salvare le anime, fosse pure una sola".
La
Vergine: "Bene,
figlia mia! é per questo che ti amo. Questo desiderio del tuo cuore si
estenderà nel mondo perché gli occhi dei ciechi spirituali (ciechi nella loro
anima, non "vedendo" più Dio) si aprano e le anime ammalate si
rianimino (ritornino a Dio). Tuttavia, se essi rifiutano di ascoltarmi, io non
potrò fare nulla per loro dopo la loro morte, perché allora la giustizia del
mio figlio Gesù dovrà compiersi. Parimenti i dannati subiranno la vergogna e
proveranno rimorsi, ma sarà troppo tardi". Julia parla poi delle
sofferenze che dovette patire, e scrive: "Io dovetti emettere grida
disperate in mezzo ad unĄŻangoscia cosi atroce che é impossibile immaginare, in
questo mondo, con la sola forza dellĄŻimmaginazione umana. LĄŻinferno? È il covo
maledetto dove le anime, rigettate da Dio e segnate della sua maledizione
eterna, si lamentano, emettono grida di disperazione, sono divorate dal rimorso,
si dibattono in tutte le maniere possibili, dopo aver subito il giusto giudizio
di Gesù. Ma tutto e inutile. Ed é per impedire che noi tutti vi andiamo
che la Vergine
ci chiama, soffrendo senza fine per noi. Bisogna che noi siamo tra quei suoi
figli che, senza posa, senza ripensamenti, rispondono "si" a
questĄŻappello della nostra Madre".
Messaggio del 27 luglio 1988
SullĄŻaborto
Julia scrive: "Io provai i dolori del parto,
dalle 23,30 alle 2,00 del mattino. Dapprima io provai dei forti dolori al
ventre. Poi, non mi riuscì più di aprire gli occhi: sembrava che fossero
puntati con spine. Tutto questo mi faceva molto soffrire. La Vergine guarisce le ferite
dei bimbi che sono morti senza essere potuti nascere in questo mondo. II mio
ventre si gonfiava: era per riparare i peccati commessi dalle mamme che non
portano a termine i loro piccoli. Ed io partorivo al posto delle mamme che non
hanno voluto mettere al mondo i loro figli. Maria, nostra Madre, faceva loro
bere allora dellĄŻacqua della fontana delle grazie, che io ottengo loro con le
mie sofferenze sopportate per la loro conversione.
Se noi facciamo il possibile, confidando completamente
in lei, noi possiamo essere sicuri che lei sarà la nostra consolazione. Il
dolore di non poter aprire gli occhi significa che nemmeno la Vergine, li può aprire a
causa dei peccati degli uomini, peccati che sorpassano ogni misura. Allora, io
intesi la voce della Vergine, senza tuttavia vederla. La Vergine: "Figlia mia!
AnchĄŻio sono desolata per le sofferenze che tu provi. Ma io sono consolata dal
tuo cuore che dona la sua vita per salvare un gran numero di anime, e sarà
proprio per le tue sofferenze che molte anime si convertiranno". Julia
(nel mio cuore io sussurravo questo alla nostra Madre): "O Madre! Veramente,
io non sono che una povera peccatrice. Ma la peccatrice che sono io non
appartiene che a voi sola. Che la vostra volontà sia fatta". La Vergine: "Grazie,
figlia mia! Anche se tu ti consideri qualcosa dĄŻinsignificante, tu mi sei
preziosa come mi sono preziosi del resto tutti i miei figli; ma tu, tu sei uno
strumento prezioso che non mi può mancare".
Julia: "O Madre! Io non sono che un povero
strumento. E tuttavia che cosa non farei per il mio Signore, dovessi avere il
mio corpo frantumato e straziato in mille pezzi! Attiratemi a voi perché, senza
disonore, io possa essere vostro strumento". La Vergine: "I tuoi
occhi ti fanno ancora molto male?". Julia: "Si, Madre". La Vergine: "Veramente,
sono così numerosi i peccati che i peccatori commettono con gli occhi, che io stessa,
vedi, io non posso vederli aprendo gli occhi. È per questo che, ora, tu fai
atto di riparazione con me, per i loro peccati. E le sofferenze che tu sopporti
a causa dei bimbi abortiti e per far penitenza al posto delle infelici anime
che provocano 1ĄŻaborto non saranno giammai vane". Julia: "Io vi
ringrazio, Madre. Servitevi ancora di più di me come strumento e senza
riserva". Una volta passate le sofferenze che avevo provato, come
descritte sopra, io non riuscii ad addormentarmi a causa di un dolore indicibile.
Tuttavia, lo potei sopportare pensando che il Signore era con me. I miei occhi
rimasero chiusi, non riuscendo io ad aprirli".
Messaggio del 29 luglio 1988
Ancora sullĄŻaborto
Julia scrive:
"Era un venerdì, giorno di riposo. Tredici
lebbrosi arrivarono nella mattinata. Anche se sofferente, io andai loro
incontro, sostenuta da qualcuno, per stringere loro la mano e baciarli. Io
pregai pure per loro con tutto il mio cuore. Io mi dibattevo tutta sola in
mezzo alle mie sofferenze, allorché Marco e Marta entrarono nella mia camera.
Vi restarono a lungo prima di andarsene salutandomi. Erano le 15,40. II mio
corpo cominciò a gonfiarsi ed a rotolarsi per tutta la stanza, provando i
dolori del parto e i dolori degli embrioni. Fu allora che entrai in estasi e
intesi la Vergine.
La
Vergine: "Figlia
mia beneamata! Potrai tu soffrire di più?". Julia: "Si, Madre. Se
almeno io posso ottenere la salvezza di coloro che uccidono i bambini, io sono
del tutto pronta a sopportare non mĄŻimporta quale dolore". La Vergine: "Grazie,
figlia mia! Grazie alle sofferenze che tu sopporterai oggi, cinquemila anime
convertite saranno offerte a Dio. Bisogna farlo sapere a molte anime (far
sapere che spetta a noi far penitenza al posto di queste anime). Ricordando i
bambini che esse hanno rifiutato con 1ĄŻaborto, molte anime riceveranno la
grazia della conversione. Perché molte anime camminano miseramente per la
strada dellĄŻinferno, non sapendo che esse sono degli assassini, perché
ammazzano senza pietà alcuna (i loro piccoli).
Dopo averli privati della loro dignità umana, quale
supplizio può ben essere più atroce di quello di queste piccole vite, costrette
a subire castighi mostruosi che tocca ai genitori stessi di subire? E si tratta
di piccole vite senza peccato! Io non posso non sentirmi triste di fronte
allĄŻignoranza e allĄŻindifferenza dei genitori che sono giunti ad uccidere delle
vite sacre che Dio aveva loro affidato, calpestandole brutalmente con i piedi,
pestandole, schiacciandole e dilaniandole crudelmente. È per questo che
mostrandoti lo spettacolo delle "piccole vite", che implorano di
lasciarle vivere, io desidero che molti peccatori facciano penitenza e
ritornino a me. Io ti prego di far sapere a tutti che, dal momento in cui
"una piccola vita" é formata nel grembo di sua madre, essa non é più
un grumo di sangue, bensì un essere in cui circola la vita".
Julia: "Si, Madre! Io mi auguro che tutto ciò che
voi desiderate si realizzi". Fu allora che in cominciai a soffrire,
provando nausea, prendendo la posizione di un embrione e tenendo le ginocchia
con le due mani incrociate, con i piedi raggomitolati. Al momento in cui si
cerca di provocare 1ĄŻespulsione della creatura, io gridai a gran voce;
"No! No! No!" a causa del dolore provocato dallo strumento di ferro
che affondava profondamente. Fu un grido stridulo, inesprimibile. Era la
piccola creatura che tentava di sottrarsi gridando: "Mamma! mamma!
mamma!", Non si può davvero dire che questo tormento sia stato meno atroce
di quello dellĄŻinferno.
Io mi dibattevo talmente, saltando, rotolandomi
attraverso la stanza, mentre il mio corpo aveva assunto la forma di un bebè (la
forma di un embrione, nel seno della madre), al punto che Marco e Marta non
riuscivano più a tenermi. Essi dovettero chiamare varie altre persone per farsi
aiutare, perché erano sfiniti. Il bambino che desiderava vivere supplicava la
sua mamma: "Mamma, no! No, mamma! Mamma, no! Io voglio vivere, mamma!
Fammi vivere! Fammi vivere, mamma! mamma! mamma! mamma!...". Era un
embrione che, desideroso di vivere, tentava di sottrarsi, non cessando di
gridare e di piangere.
Coloro che in quel momento mi stavano attorno mi
dissero dopo che, se quello non fosse stato un "mistero
soprannaturale", io non avrei potuto agitarmi in quella maniera, cosi
violentemente, per la durata di tre ore. In effetti, io avevo provato durante
tutto quel tempo le sofferenze di un embrione e quelle del parto, e questo in
uno stato di spossatezza totale, sfinita anche per non aver mangiato da molto
tempo. Dovetti soffrire quattro volte le sofferenze di embrioni... Coloro che
mi avevano aiutato mi dissero dopo dĄŻaver pianto tanto vedendomi soffrire cosi
e trovandosi nellĄŻimpossibilità, sul momento, di pregare..."
"Gloria e lode a te, Signore!"
Messaggio del 6 novembre 1988
Messaggio della Vergine di Akitain Giappone
Julia partecipò a un pellegrinaggio, dal 4 allĄŻl1
novembre 1988, con una quarantina di pellegrini coreani, alla statua della
Vergine dĄŻAkita, in Giappone, che versò lacrime naturali e di sangue 101 volte.
Il pellegrinaggio fu organizzato e diretto da padre Joseph Oh Ki-Son, coreano,
di 82 anni, ancora arzillo, e uno dei sacerdoti più attivi e ferventi, inoltre
grande devoto della vergine Maria. Egli ne diffonde infaticabilmente la
devozione e i messaggi. Fu lui che invitò Julia e le pagò il viaggio, Julia
scrisse a p. Raymond Spies quanto segue:
"Ancora oggi provo pena pensando ad Akita. Questa
pena mi viene dal fatto che ho lasciato Akita senza aver potuto trascorrere una
notte davanti alla statua e aver potuto pregare come avrei voluto, allorché
trascorsi due giorni a Tokyo. Io penso che questa pena mi resterà a lungo. Ho
cercato di placare la mia pena con dei sentimenti dĄŻunione con mons. Ito, con i
sacerdoti presenti, suor Sasagawa (la suora scelta dalla Vergine come sua
messaggera) e le altre suore. Tutti ammirarono con piacere le fotografie della
Vergine che piange a Naju. (Padre Oh Ki-Snn mi aveva consigliato di portare
anche quelle dove si vedono le lacrime di sangue versate per i sacerdoti i123
aprile 1987).Oggi, 6 novembre, assistetti alla Messa delle 11,00 presso i padri
francescani, Messa concelebrata dal cardinale di Seoul, mons. Stefano Kim
Su-Hwan, dal parroco del luogo, dai padri Oh Ki-Son, Chang Chrysostomos, Kim
Pyong-I1, che ci accompagnavano. Io sono stata cosi contenta dĄŻincontrare il
nostro Cardinale in Giappone...
Al momento de11ĄŻelevazione, mi sembrò dĄŻintendere
qualcosa che somigliava ad un brusio di vento ed una forma apparve a poco a
poco: era quella della Vergine. Ella stava dietro e al di sopra del Cardinale come
su di una coltre di nebbia. La forma e la sembianza della Vergine erano
esattamente simili a quelle che io vedevo a Naju, con la sua veste bianca, il
suo manto bianco di una bellezza sfolgorante. Il suo atteggiamento era quello
di preghiera. Teneva la corona del rosario nella mano destra. Lei si trovava al
di sopra del Cardinale, ma il luogo dove aveva i piedi non si vedeva bene. Ho
avuto 1ĄŻimpressione che stesse su delle nuvole, Apriva le braccia e dalle sue
mani emanavano dei raggi identici a quelli del sole. Essi si espandevano
dapprima sul Cardinale, poi su tutti i sacerdoti ed i fedeli. Poi la Vergine si mostrò sotto
1ĄŻaspetto della statua di Akita e io udii una voce.
Era quella della Vergine, la voce che io ero solita
udire a Naju. La Vergine
mi disse: "Guarda il mio aspetto, il mio aspetto attuale: non é forse
quello del la statua di legno di Akita? Il mio aspetto simbolico é ogni volta
un poĄŻ differente, ma sono sempre io, la stessa, la Madre del cielo, colei che
fa appello a voi con apparizioni e lacrime, in differenti paesi del mondo.
Ascolta: sono io che ti ho chiamata; non é un caso che il Cardinale di Corea e
il padre Oh dicano la messa assieme. Io faccio appello a voi perché voi vi
uniate con i legami dellĄŻamore e perché la preghiera é necessaria per ottenere
che il Cardinale, i sacerdoti e i fedeli... il Giappone e la Corea formino un solo tutto
(con il legame dellĄŻamore).
Il mondo attuale é divenuto troppo perverso. Voi
dovreste affidare tutto al mio Cuore immacolato, ma poiché voi non me lo
affidate (la Vergine
usò due volte il verbo "affidare"), i malvagi e i peccatori, sedotti
da Satana, cadono nellĄŻerrore madornale di prendere il male per il bene.
Bisogna moltiplicare i sacrifici e le mortificazioni, tanto più che anche la
maggior parte dei pastori cadono nellĄŻerrore perché non menano una vita
evangelica. E anche allĄŻinterno dei paesi, anziché vivere uniti fra loro, la
gente si combatte nella disunione e, piuttosto che amarsi reciprocamente,
lacerano nellĄŻodio la pace e la calpestano con i piedi. Per questo i messaggi
che io do non sono messi in pratica e la gente diviene schiava di un mondo
fanatico (la parola coreana ha due sensi: folle e fanatico); spreca tutto
nellĄŻegoismo; chiude la porta del proprio cuore in questĄŻoccasione unica che
hanno di poter dividere fra loro 1ĄŻamore.È per questo che il mio sacro Cuore
brucia a grandi fiamme. In questĄŻora in cui le nazioni si contrappongono le une
alle altre, in cui gli individui si combattono reciprocamente, in cui il male
si propaga in tutte le direzioni, mettendo il mondo intero in situazione di
pericolo imminente, io vi domando di pregare molto perché le nazioni e gli
uomini, unendosi fra loro, divengano il regno del mio sacro Cuore". Poi
tutto spari".
Messaggio dellĄŻ8 dicembre 1988
(Solennità dellĄŻImmacolataConcezione di Maria)
La Vergine guida Julia per la via della
sofferenza
Julia scrive: "Oggi é una grande festa della
Vergine ed anche il primo anniversario del trasferimento della statua della
Vergine che piange nella cappella attuale. Per questo avevo deciso di
organizzare una veglia di preghiera, dopo aver consultato il parroco e padre
Spies. Terminata la preghiera preparatoria con Pak Lubino, capo dei cristiani,
dovevamo recarci alla chiesa per lĄŻadorazione del ss.mo Sacramento, alle 10,30.
Ma cĄŻerano state telefonate da ogni parte. Io avevo anche telefonato a padre
Spies per augurargli una buona festa della Madonna e per domandargli sue nuove,
anche se era già un poĄŻ tardi. Fu cosi che mi attardai in casa fino alle 10,17.
Mi affrettai dunque a recarmi nella piccola cappella per salutare la Vergine prima di dirigermi
verso la chiesa parrocchiale per partecipare allĄŻadorazione del ss.mo
Sacramento.
Entrando in cappella, feci il segno della croce, con
1ĄŻacqua benedetta, e cominciai a cantare: "Gesù sospeso alla
croce..." dal canto: "Gesù e Maria". Poi mi avvicinai alla
statua della Vergine; fu allora che vidi cadere una lacrima di sangue dalla
statua. In quel momento, il sig. Lubino poneva dei ceri davanti alla statua.
Era presente un altro cristiano, il sig. Emmanuel. Era venuto da Onyang e aveva
trascorso tutta la notte in preghiera davanti alla statua. Ma al momento in cui
io mi trovavo davanti alla statua, egli si trovava in una stanza vicina intento
a guardare un video (che riproduceva delle riprese sulle lacrime della
Vergine). Io guardai allora più da vicino con il sig. Lubino: la lacrima era
giunta ad uno dei piedi della statua. Il colore della lacrima di sangue era
identico a quello de1 sangue, senza essere troppo scuro. Cantai parecchi canti
con il sig. Lubino e il sig. Emmanuel.
Sembra che fu in quel momento che io caddi in estasi,
alle 10,30. E la Vergine
mi apparve. Aveva la corona del rosario e assomigliava alla Vergine che piange
a Naju, come dĄŻabitudine. Differiva tuttavia in questo: che era molto più bella
e dolce e che versava lacrime (le lacrime che vidi in quel momento non erano
lacrime di sangue).Le lacrime colavano senza posa, discendendo fin sotto ai
piedi; ma queste lacrime erano lacrime di misericordia. La Vergine era venuta in
questo mondo per essere la collaboratrice di Gesù, per purificare i peccatori
dalle loro colpe e per medicare le loro ferite. La Vergine mi disse con voce
bella e dolce: "Chiama il parroco (il parroco fu avvertito e venne subito,
vide le lacrime di sangue della Vergine, vide Julia in estasi).I demoni hanno,
fino ad ora, dispiegato tutti i loro sforzi ed impiegato tutti i mezzi per
creare divisione e disaccordo con i1 parroco. Per questo tu dovrai vegliare e
pregare. Prega di più per il parroco e per padre Spies. Io vi illuminerò con la
luce che esce dal mio Cuore affinché possiate lavorare in armonia.
Io ti ho chiamata perché tu lavori con me, mano nella
mano, sulla strada del martirio: bisogna dunque che tu cammini dĄŻora in poi su
questa strada. Vedi di prendere la mano di padre Spies tenendoti ancor più
vicino a lui. Compiere questa opera non é da Julia, imperfetta e piccolina;
perché Julia non é che il canale, e sono io in realtà che la compio.(In Corea,
molto spesso, non si dà del "voi", rivolgendosi ad una persona; ci si
serve del suo nome. Dunque invece di dire "tu", la Vergine dice
"Julia"). Oh! Io sollecito questo da te, perché sono troppo numerosi
i miei cari figli che si trovano sulla strada dellĄŻinferno. Fallo sapere al
Vescovo e vi prego di farmi ritrovare il mio posto (quello di Madre di Dio, di
Madre della Chiesa).Allora i miei messaggi saranno portati a conoscenza del
mondo e molti miei figli, liberati dalla strada che conduce allĄŻinferno per il
loro pentimento e per la riforma della loro vita, avanzeranno sulla strada che
mena al ciclo, Allora anche la collera di Dio Padre cadrà".
Julia: "O Madre!... ma non sono numerosi quelli
che, rispondendo al vostro appello, si convertono e migliorano la loro
vita?". La Vergine:
"Si, mia buona figlia! mia cara figlia che devi soffrire! Guarda. Guarda
quei miei figli che percorrono 1a strada che conduce a11ĄŻ inferno a causa dei
loro (cattivi) giudizi e delle loro critiche" .Io emisi grida di spavento
vedendo lo spettacolo che la
Vergine mi faceva vedere. Julia: "Mio Dio! Mio Dio! O
mamma! O Gesù!". Ero talmente terrificata che non osavo più guardare. In
effetti guardando, avevo visto che, allorché la gente giudicava e si criticava
vicendevolmente, dei vermi uscivano dalla loro bocca. Questi vermi, una volta
caduti per terra, si univano a dei diavoli (il che voleva dire che i vermi,
uscendo dalla bocca di colui che critica, vanno ad attaccarsi allĄŻinterlocutore
distratto per farlo cadere nel peccato).
E se qualcuno mostrava amore con buone parole,
allorché un altro giudicava (male) e criticava, ecco che usciva dalla bocca del
primo una bella melodia che faceva fondere (scomparire) le larve con il fuoco
del suo amore. Un numero grandissimo di persone erano dominate e manovrate da
Satana, a causa dellĄŻodio che essi si portavano a vicenda senza riuscire a
perdonarsi reciprocamente. I vermi non morivano, nemmeno se uno li schiacciava
violentemente con i piedi; ma essi sparivano (fondevano), allorché si praticava
1ĄŻamore e la carità insieme a sacrifici ed uno riportava la vittoria grazie a
un combattimento spirituale (condotto contro se stessi).
La
Vergine mi disse:
"Figlia mia, hai visto? Ecco perché la collera del Padre é giunta al suo
culmine ed egli farà discendere i suoi castighi sul mondo". Julia (con
voce forte): "Vogliate perdonare a molti peccatori. Se io potessi ottenere
la conversione dei peccatori andando io stessa allĄŻinferno, io offrirei
volentieri tutto ciò che mi appartiene per salvare queste anime cosi numerose.
Io offrirei questa mia vita, che avrebbe già dovuto andare da molto tempo
allĄŻinferno... Voi mĄŻavete chiamata, me povera e miserabile, dandomi la grazia
di vedere il Signore e anche voi. Inoltre (mi avete dato) la possibilità di
condividere i vostri dolori, anche se la mia parte é cosi piccola. È dunque per
me un dovere sopportare questi dolori. Che la volontà del Signore si compia in
me, vile peccatrice. Ecco perché io mi dovrei considerare felice se dovessi
andare allĄŻinferno. Ma, di grazia, che D io non faccia scendere (cadere) i suoi
castighi".
Sembra che il quel momento io abbia gridato a gran
voce: "Oh! No", e che coloro che erano presso di me abbiano inteso. La Vergine: ebbene, si, io ti
ringrazio. Prega con questo profondo spirito di sacrificio e questo grande
spirito di mortificazione. Quando pure, per causa mia, sei ingiuriata e
perseguitata, quando pure tu sei criticata e calunniata con sentimenti
insensati di sfiducia, di odio e dĄŻincomprensione, se tu offri a Gesù queste
sofferenze volentieri e senza scoraggiarti, egli salverà numerosi peccatori
dalla miseria dei loro peccati e sarà con te. Giustamente queste sofferenze,
queste innumerevoli sofferenze sono quelle che tu hai desiderato subire nel
corso della tua vita...
Oh mi a piccola anima, che ti tormenti anche per le tue
piccole colpe e rinnovi i tuoi buoni propositi! Io gioisco per te. Si, é perché
tu possa abbattere il tuo orgoglio mediante le tue colpe. Io ti indico in ciò
il più alto grado della perfezione a cui si può pervenire tramite lĄŻumiltà.
Abbi più confidenza. Seguimi con più grande coraggio, Ecco, io ti dico:
"Arrivederci". Era mezzogiorno allorché mi ripresi dalla mia estasi.
Poiché non mi potevo muovere, mi deposero su una barella ed io restai nella
sala della Vergine. Tuttavia vedendo che la gente faceva ressa attorno a me
invece di pregare, nĄŻebbi pena e chiesi dĄŻessere trasportata nella mia
mansarda. Ci vollero sette persone per trasportare la barella (a causa della
strettezza della scala, che oltre tutto é molto ripida), La vergine Maria
piangeva con tristezza. O Signore, o vergine Maria, vi ringrazio. Io non posso
che ringraziarvi perché più soffrirò, più grande sarà il numero dei peccatori
che si convertiranno. Se, almeno, le mie povere sofferenze potessero servire a
far compiere la volontà dei Signore, di che mi potrei rammaricare? Che il
Signore sia glorificato per le mie piccole sofferenze e che il rendimento di
grazie di questa peccatrice, povera e vile, non illanguidisca mai. O Maria,
madre mia! io desidero essere per voi la figlia che vi procura soltanto
gioia".
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